Circondati da roseti ed oleandri, splendidi vigneti di varietà diverse si mostrano allo sguardo del visitatore, ordinatamente allineati dalla mano esperta di questi esperti vitivinicoltori. Si tratta di una antica famiglia nobiliare che da secoli, ormai, si occupa di viticoltura, ed è una delle più importanti cantine del Salento. Percorrendo i filari si apprezza tutto il lavoro che vi è dietro, e l'unione tra mezzi tecnologici per la raccolta e la lavorazione dell'uva, insieme a metodi antichi, come quelli che si usano per l'eliminazione dei parassiti, interamente nel rispetto della natura e dell'ecologia.
Per visitare gratuitamente i vigneti, telefonare al numero sopra indicato.
Sorge su un luogo di commerci e soste della antica Tiburtina Valeria (Kasaura era il nome di una taverna-postribolo dei paraggi), ed è in Italia uno degli esempi più importanti dell'arte benedettina. Fatta costruire nel 871 da Ludovico II, fu arricchita e abbellita ulteriormente nel 1176- 82 dalle maestranze richiamate dal meridione.
Più importante dell'abbazia di Montecassino, i suoi monaci scrissero il Chronicon Casauriense, preziosa fonte di documenti per la storia italiana.
Il portico a tre arcate mostra una sequenza di ornamenti e figure che sono una celebrazione del potere di Dio, dell'abbazia e dei suoi committenti.
Simboli degli evangelisti, degli apostoli e altri biblici personaggi sono qui rappresentati insieme agli imperatori benefattori del monastero e all'abate Leonate, che si occupò di rifondarla nel XII secolo. Sull'architrave si dispiega in rilievo il racconto della nascita della chiesa.
La porta in bronzo dorato rappresenta nelle lastre i domini di pertinenza dell'abbazia (castelli e torri). Sopra la porta, l'imperatore in piedi e l'abate seduto sono resi come nei disegni del Chronicon.
All'interno, a tre navate e croce latina, un ambone particolarmente sfarzoso e un candelabro per il cero pasquale.
L'altare è ricavato sotto un ciborio da un sarcofago romano-cristiano. Un sarcofago quattrocentesco (di un vescovo di Penne) nella navata sinistra.
Sotto le scale che scendono dal presbiterio, la cripta in diciotto campate più l'abside. Vi è allestito un piccolo museo temporaneamente chiuso.
Si trova a 1.4 Km dall'uscita di Torre de Passeri della A25.
Ai piedi della Maiella, in uno scenario pieno di boschi e di acque è una delle testimonianze più antiche dei Benedettini in Abruzzo. Esisteva certamente dall'anno 884, ma in seguito al terremoto del 990 fu ricostruita secondo una concezione grandiosa ad opera del monaco Teobaldo.
La facciata tutta in pietra locale è tripartita da semicolonne e lesene, con le parti laterali a spioventi. In quella centrale, una finestrella circolare e tre monofore ad archi a tutto sesto. A destra della facciata un massiccio campanile a base quadrata.
L'interno è a tre navate, con arcate (sette) su pilastri a sezione rettangolare. All'inizio della navata destra sono stati collocati affreschi cinquecenteschi: S. Benedetto in cattedra, Carlo Magno (che la leggenda collega all'ordine benedettino) e Bobaco Olivesi, l'abate Teobaldo, che mostra il modello della chiesa. Al terzo pilastro è incassato l'ambone.
Nella parte mediana è stato ricomposto il pavimento in opus sectile. Dal presbiterio partono tre absidi semicircolari. Dai lavori di restauro sono riemersi nell'abside mediana affreschi del XII o XIII secolo, prima coperti da uno strato cinquecentesco.
La chiesa si trova a S. Liberatore, a 1.5 Km dal centro abitato di Serramonacesca, nella parte alta. Da piazza del Popolo si prende via Roma, e da qui si sale a destra e si prosegue (Per Serramonacesca si prende da Manoppello la s. n.539).
E' stata scoperta nel corso di scavi i in cui sono emersi in successione di strati un livello romano, subappenninico, neolitico.
Il valore di questa scoperta non è solo relativo al tempo che qui si avverte con tutto il peso di 6500 anni. E' che la grotta non serviva da riparo per la caccia, come tanti altri esemplari archeologici dello stesso periodo.
Questa grotta era un santuario. Lo dicono agli studiosi i resti di un bambino sacrificato in qualche rito, probabilmente legato alla fertilità della terra.
Si trova nei pressi di Bolognano, nel paesaggio di rocce, cascate ed acque verde smeraldo della Valle dell'Orta.
E' uno dei pochi esempi di architettura civile medievale in Abruzzo, costruita nel XIV secolo per volere di Giovanni Cantelmo. Nata come casa-bottega (dalle forme comunque ricercate) per raccogliere e vendere i prodottti agricoli del feudo, divenne osteria e albergo delle diligenze che sostavano a Popoli per il cambio dei cavalli.
Nel 1574 Ottavio Cantelmo fece costruire accanto a questa una taverna nuova (a destra della vecchia) detta anche taverna dell'università.
La costruzione vecchia ha due piani, divisi da una cornice che percorre tutta la facciata.
La bottega era al pianterreno, introdotta da un ampio portale ogivale. Sulla facciata gli stemmi dei Cantelmo e di altre casate, alternati da soggetti fantastici e allegorici.
Located inside Sulmona, the Marane Case Nuove is a gorgeous little village with breathtaking views and natural surroundings. A perfect getaway from the hectic city life, a visit here will go a long way in relaxing your mind. With a strong and rich cultural background, the Marane Case Nuove is very proud of its culture and hence, it organizes various cultural and community events all through the year.
Museo civico aufidenate is located in the 15th century Castel di Sangro and was established in 1898. The building has served as a French monastery and holds various temporary exhibitions as well. The have close to 335 artifacts on display and the museum focuses on showcasing the archaeological findings from the area. Apart from Roman and Medieval pieces of art; the museum has on display ceramics and pottery from various ages.
Located in the central part of Italy, Cansano is an upcoming tourist attraction. This town attracts history and culture enthusiasts as it features some rare small Roman temples, Sacellum. In addition to this, it is known for housing Roman temples of Jupiter and Hercules. Apart from this it houses a castle from Medieval period which makes this place a must-visit if you are a history and architecture enthusiast.
Inaugurato nel 1996 con l'intento di ricostruire la storia della pastorizia nella 'Valle del Sagittario', il museo ricostruisce le tappe della transumanza e della lavorazione della lana.
Attraverso la ricostruzione di habitat naturali si recuperano piante tutelate e a rischio d'estinzione. Qui c'è la possibilità di venire a conoscere la splendente biodiversità del Molise.