Nata a metà del Duecento si è poi moltiplicata in volume fino al Cinquecento. Contiene l'Assunta di Tiziano, la Madonna di Cà Pesaro, sempre di Tiziano, e la Madonna in trono di Giovanni Bellini, nella cappella laterale. Inoltre il monumento funebre a Tiziano, a Canova, a Francesco Foscari, mitico doge delletà dell'oro, in carica per 34 anni, a cavallo della metà del XV secolo. La tomba di Monteverdi. E le dimensioni sono tali che, malgrado tutto ciò, sembra vuota.
A fianco della Basilica di San Marco della quale, dal punto di vista simbolico è l'ideale completamento, nella forma in cui lo vediamo oggi viene evolvendosi a partire dal 1340 ma il corpo si fonda su basi altomedievali. Più volte distrutto, dopo l'incendio del 1106, viene ricostruito ed è ammirato dal Barbarossa nel 1177. Più che un palazzo, è un quartiere in forma di palazzo. Riunisce gli appartamenti del doge (spesso utilizzati come sede espositiva), la sede del governo, la magistratura, la sede di rappresentanza. La sala del Maggior Consiglio ospitava, appunto il Maggior Consiglio. Il numero dei membri oscillava tra X e XVII secoli. Le dimensioni della sala sono 54 metri di lunghezza, per 25 di larghezza e 15 di altezza. Un furioso incendio, nel 1577, distrusse buona parte di quest'ala del palazzo, perdendo opere fondamentali tra le quali dipinti di Tiziano, Giovanni Bellini, Veronese, Tintoretto. Nel restauro, furono coinvolti Tintoretto e Veronese e le rispettive scuole. Il Paradiso, un'intera parete, era stata commissionata a Veronese e Bassano. Siamo alla fine del secolo. Tiziano, già pittore ufficiale della Serenissima è morto un anno prima dell'incendio; Paolo Caliari il Veronese muore nel 1588.Viene chiamato Jacopo Robusti il Tintoretto, alla soglia dei 70 anni, e il lavoro affidato alla sua scuola, tra i quali il figlio Domenico e Jacopo Palma il Giovane. Il dipinto fu diviso in diverse parti e realizzato nella scuola e poi cucito insieme una volta trasportato nella sala del Maggior Consiglio: un quadro alto sette metri e lungo 22. Le altre pareti sono decorate con 21 dipinti che propongono il meglio delle botteghe aperte in quel tempo a Venezia. Guardando il Paradiso, a sinistra la parete è dedicata al ricordo della IV crociata, con opere di Domenico Tintoretto, Jacopo Palma il Giovane e altri minori. A destra, stessi autori più la scuola o gli eredi Veronese, Benedetto e Carletto, e, nel quarto dipinto, Gli Ambasciatori del papa e della repubblica a Pavia, la mano del maestro Jacopo Tintoretto. L'argomento della parete è l'incontro di Venezia (1177) tra il Barbarossa e Alessandro III. La parete opposta al Paradiso celebra la vittoria nella guerra di Chioggia (1378), con dipinto del Veronese padre.
Piazza San Marco è un inganno ottico. Guardando la basilica dal fondo della piazza, la piazza medesima sembra immensa. Non è così, è lunga solo 175 metri. Il segreto sta nel fatto che dal lato della basilica è larga 82 metri, ma solo 57 dall'altro lato. Ciò fa sì che ciò che sembra un rettangolo in realtà sia un trapezio che dilata la prospettiva. Ai due lati, le Procuratie ,ovverosia la zona destinata alle abitazioni dei Procuratori di San Marco. Si dividono in vecchie, nuove e nuovissime. Guardando la Basilica di San Marco, a sinistra le vecchie, opera probabilmente del Codussi, a destra le nuove, ultimate dal Longhena nel 1640. Dietro, le nuovissime, volute da Napoleone nel 1810.
Cominciata nel IX secolo, restaurata una prima volta nell'anno Mille, dotata delle celebri cupole nel Duecento, è stata in seguito arricchita continuamente di decorazioni; la sua architettura denuncia anche a un occhio profano le influenze dell'architettura orientale e bizantina. Costruita sul modello di chiese di Istanbul, è ricca di elementi di provenienza bizantina: il nartece, la Pala d'Oro, i mosaici duecenteschi e trecenteschi che narrano la storia della creazione e i cicli biblici, all'interno delle cupole. Le decorazioni musive di San Marco lasciano davvero stupefatti; la ricchezza di iconografia e di materiale sono tali da indurre un senso di smarrimento. All'interno della Basilica si trovano la Galleria e il Museo Marciano, che si possono visitare e contengono l'originale dei cavalli bronzei di cui è esposta una copia sulla terrazza, e la Pala d'Oro, capolavoro dell'oreficeria gotica, collocata dietro l'altare. Ingresso libero alla basilica.
In questo piccolo paese situato su un'isola della laguna, veneziana le case sono dipinte con vari colori vivaci, dando un carattere pittoresco e allegro per al luogo, che i bambini amano sempre. Burano è famosa per la lavorazione del merletto, un'arte che si è sviluppata qui dal 16° secolo; vari negozi offrono dimostrazioni di merletto. Per ammirare in più dettaglio questo mestiere, andate al
Il PalaFenice ha l'ingrato compito di sostituire uno dei teatri con la migliore acustica che ci fossero al mondo. Le migliorie per le comodità del pubblico sono continue così come gli artifizi acustici per creare, per quanto possibile, la risposta di una vera sala da concerto. Unico neo, insormontabile, è quello della permeabilità ai rumori esterni. Capità così di sentire, durante un pianissimo, i richiami dei conducenti di autobus del posteggio vicino.Per gli spettacoli, è previsto un servizio navetta per piazzale Roma e per Mestre, all'inizio e alla fine.
Spesso denominata come una delle più belle città del mondo, Venezia è la destinazione da sogno di ogni viaggiatore. La città è sempre ricca di turisti che assaporano la deliziosa cucina italiana mentre si perdono nei numerosi vicoli o fanno un giro romantico in gondola. Tra le altre attrazioni che attirano turisti in gran numero ogni anno, sono le "Corse delle gondole" e il Carnevale di Venezia.
Piazza San Marco è un inganno ottico. Guardando la basilica dal fondo della piazza, la piazza medesima sembra immensa. Non è così, è lunga solo 175 metri. Il segreto sta nel fatto che dal lato della basilica è larga 82 metri, ma solo 57 dall'altro lato. Ciò fa sì che ciò che sembra un rettangolo in realtà sia un trapezio che dilata la prospettiva. Ai due lati, le Procuratie ,ovverosia la zona destinata alle abitazioni dei Procuratori di San Marco. Si dividono in vecchie, nuove e nuovissime. Guardando la Basilica di San Marco, a sinistra le vecchie, opera probabilmente del Codussi, a destra le nuove, ultimate dal Longhena nel 1640. Dietro, le nuovissime, volute da Napoleone nel 1810.
Punti di riferimento storici a Venezia ce ne sono a palate, ma la Torre dell'Orologio è uno dei più leggendari. Situato in posizione centrale all'entrata di uno dei mercati più antichi della città, la struttura incombente ha assistito a generazioni e generazioni di veneziani indaffarati. Solo su appuntamento, i visitatori possono accedere al massiccio monolite, salire le sue scale, arrampicarsi attraverso i complessi meccanismi interni del antico orologio, e guadagnare alcune viste stupefacenti del quartiere intorno. Controllate il sito per gli orari esatti dei tour.
Horses of Saint Mark, which grace the front facade of the St. Mark’s Basilica in Venice, are majestic statues of horses which are four in number. The original sculptures, which date back to antiquity, have been removed from the facade and taken to a museum so as to conserve them. They are attributed to Lysippos, who was an ancient Greek sculptor of the Fourth Century BCE. The statues which are now in their place in the loggia are exact replicas of the originals.
Tutta la piazza lo vede, e, di lì sopra, tutta la laguna si vede. Splendida vista panoramica della Basilica di San Marco e Piazza San Marco e la basilica dal campanile più alto di Venezia. Anche se la torre di oggi risale ai primi del Novecento, è stata ricostruita esattamente come il campanile del XV secolo. Qui, nel 1609, Galileo Galilei presentò il suo cannocchiale; un tempo, durante il Carnevale, il campanile serviva da base ai funamboli che intrattenevano il doge con le loro acrobazie.
Cominciata nel IX secolo, restaurata una prima volta nell'anno Mille, dotata delle celebri cupole nel Duecento, è stata in seguito arricchita continuamente di decorazioni; la sua architettura denuncia anche a un occhio profano le influenze dell'architettura orientale e bizantina. Costruita sul modello di chiese di Istanbul, è ricca di elementi di provenienza bizantina: il nartece, la Pala d'Oro, i mosaici duecenteschi e trecenteschi che narrano la storia della creazione e i cicli biblici, all'interno delle cupole. Le decorazioni musive di San Marco lasciano davvero stupefatti; la ricchezza di iconografia e di materiale sono tali da indurre un senso di smarrimento. All'interno della Basilica si trovano la Galleria e il Museo Marciano, che si possono visitare e contengono l'originale dei cavalli bronzei di cui è esposta una copia sulla terrazza, e la Pala d'Oro, capolavoro dell'oreficeria gotica, collocata dietro l'altare. Ingresso libero alla basilica.